Ritorna la domanda estera ma aumentano le ore di cassa integrazione

Ritorna la domanda estera ma aumentano le ore di cassa integrazione

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La fase recessiva che sta caratterizzando l’economia regionale dalla fine del 2008 sembra presentare nel secondo trimestre del 2013 dei segnali di rallentamento. Dalle prime informazioni disponibili sembrano in particolare trovare conferma, pur in un contesto caratterizzato da elementi di incertezza, alcuni segnali positivi, tra cui:
la ripresa della domanda estera; l’incremento del numero di imprese per alcune tipologie, come quelle cooperative; il miglioramento delle aspettative dei consumatori, soprattutto in relazione al clima economico, anche se l’incertezza politica del governo italiano sicuramente non aiuta.

Peraltro, anche nel secondo trimestre del 2013 l’economia regionale continua ad essere caratterizzata dalla debolezza della domanda interna, dal persistere delle difficoltà nel mercato del lavoro e delle criticità del settore immobiliare. In particolare si segnala come: gli andamenti della produzione e del fatturato delle imprese del settore manifatturiero, pur evidenziando un rallentamento della contrazione rispetto ai trimestri precedenti, mettono a segno variazioni negative in tutti i comparti, con l’unica eccezione dell’alimentare, bevande e tabacco; gli ordinativi interni registrano una flessione generalizzata, particolarmente significativa per le imprese con meno di 10 addetti e nei comparti del legno e mobili e della lavorazione del marmo, vetro e ceramica; il saldo tra le nuove imprese iscritte e il numero di imprese cessate risulta ancora negativo, con il tasso di mortalità che permane elevato in particolare per le ditte individuali e per le imprese dei comparti delle costruzioni e della ristorazione; le ore di cassa integrazione concesse sono in significativo aumento. Le aspettative delle imprese manifatturiere regionali rimangono negative anche per la seconda parte del 2013, in relazione ai timori di una persistente debolezza della domanda interna. Nonostante la situazione economica sia ancora difficile si registra un miglioramento del clima di fiducia delle imprese, grazie alla presenza di un sentimento positivo diffuso in tutti i settori economici. In un simile scenario, anche nel corso del 2013, Cofidi Veneziano – una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 9.000 aziende associate – ha scelto di offrire un sostegno forte alle aziende, confermandosi tra le realtà più dinamiche nella regione e in grado di mantenere performance qualitativamente soddisfacenti. Il periodo gennaio-settembre 2013 evidenzia un incremento nell’operatività di Cofidi Veneziano – da 146.957.858 euro registrato a settembre 2012 a 158.261.931 euro registrato nei primi nove mesi del 2013 (+7,69% di volumi) -, soprattutto grazie alle maggiori delibere di finanziamento di operazioni di consolido del passivo a breve al fine di fronteggiare le esigenze di liquidità delle aziende derivanti dai continui ritardi nei pagamenti e dall’incremento degli insoluti da parte della clientela delle nostre aziende. Cresce l’importo medio deliberato da Cofidi Veneziano alle imprese, passato dai 55.561 euro del 2012 ai 60.475 euro dello stesso periodo del 2013. Le aree territoriali che registrano il numero maggiore di ingressi sono Padova (22,13%), Marcon (8,95%), Treviso Sud (8,61%), Mira (7,60%) e Dolo (8,70%). «La politica di salvaguardia del capitale intrapresa dalla Società negli anni – spiega il presidente di Cofidi Veneziano Sandro Ravenna - ci permette di crescere e svilupparci in periodi di crisi, grazie al buon livello di rating assegnatoci dagli istituti di credito. Infatti ciò ha permesso di instaurare con i grossi gruppi bancari nazionali ottimi rapporti di partnership. Infine, - aggiunge il presidente Ravenna – tale risultato è derivante anche dalla politica di collaborazione con la Regione Veneto e la sua finanziaria Veneto Sviluppo, che ha permesso di convogliare al meglio le risorse messe a disposizione delle PMI, in modo da aiutarle a riemergere da una situazione che si conferma molto critica. La politica lungimirante e l’accreditamento quale intermediario finanziario vigilato da Bankitalia, ha permesso a Cofidi Veneziano di rafforzarsi sempre di più e di svolgere un ruolo importante nel tessuto economico delle aree di Venezia, Treviso e Padova».

 

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